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PAYBACK SANITARIO, IL TAR LAZIO SOSPENDE DECRETI MINISTERIALI E TERMINI DI PAGAMENTO A CARICO DELLE AZIENDE
di Michele Nico 16 ottobre 2023
Materia: sanità / prestazioni sanitarie

PAYBACK SANITARIO, IL TAR LAZIO SOSPENDE DECRETI MINISTERIALI E TERMINI DI PAGAMENTO A CARICO DELLE AZIENDE

 

Nelle more di una revisione del payback sanitario cui il Governo si è da tempo impegnato, il Tar Lazio (Sezione III quater, ordinanza n. 5195/2023) ha accolto l’istanza cautelare proposta da un’azienda del settore e ha sospeso l’esecutività dei decreti del ministero della Salute in data 6 luglio 2022 e 6 ottobre 2022, nonché l’accordo tra Governo e Regioni n. 181/2019 in ordine ai criteri di definizione del tetto di spesa per l’acquisto dei dispositivi medici a livello nazionale e regionale per gli anni 2015/2018, oltre a numerosi atti presupposti, connessi e/o consequenziali adottati in materia dalle amministrazioni locali interessate.

La decisione ha una portata enorme, perché interviene su un terreno “minato”, contraddistinto da oltre 1800 ricorsi proposti avanti al Tar da parte di moltissime aziende fornitrici di dispositivi medici, soggette a pesanti ripercussioni sugli equilibri finanziari per effetto del versamento delle somme dovute a titolo di payback sanitario.

Si tratta del meccanismo introdotto per la prima volta in Italia con la legge 296/2006 (legge finanziaria 2007) quale strumento di controllo della spesa pubblica nell’ambito dei dispositivi medici, che prevede un contributo economico da parte delle imprese produttrici per ripianare gli sforamenti ai limiti di spesa.

In seguito l’articolo 9 ter, comma 9, del Dl 78/2015, convertito con legge 6 agosto 2015 n. 125, nell’ambito di una logica di razionalizzazione della spesa pubblica, ha imposto alle aziende fornitrici di concorrere al ripianamento dell’eventuale superamento del tetto di spesa regionale per gli acquisti di dispositivi medici per gli anni 2015, 2016, 2017, 2018.

Il meccanismo prevede oggi che, in caso di superamento del tetto della spesa farmaceutica a livello nazionale, le aziende debbano ripianare l’eccedenza tramite versamenti alle Regioni degli importi attribuiti da AIFA a ogni singola azienda.

Nel contesto odierno con la legge n. 87/2023 il termine di pagamento delle quote di ripiano era stato fissato al 31 luglio 2023, ma il Dl 98/2023 ha ulteriormente prorogato il termine al 30 ottobre 2023.

A fronte del ricorso proposto da un’azienda del settore il Tar Lazio con la decisione in commento ha ravvisato la sussistenza dei presupposti per l'accoglimento dell’istanza cautelare sotto il profilo del danno grave e irreparabile, in attesa dell'udienza "pilota" che entrerà nel merito della causa, e tenuto conto che “allo stato, non è possibile prevedere quale sarà l'orientamento del legislatore relativamente a un’eventuale ulteriore proroga del termine di cui trattasi”.

I giudici hanno preso atto che “vi è il rischio concreto per la ricorrente (…) di subire, a decorrere dal 1° novembre 2023, la compensazione prevista dall’art. 9-ter, comma 9-bis, del D.L. n. 78/2015 (…) in materia di payback per i dispositivi medici, con le conseguenti ripercussioni sugli equilibri finanziari”.

Di qui la decisione sospensiva accordata sul presupposto “fumus boni iuris” suscettibile, nell’ipotesi di una prossima sentenza di annullamento degli atti impugnati, di scardinare un impianto normativo indispensabile per la tenuta, ancorché incerta, dei fragili equilibri del sistema sanitario nazionale.   

 

 

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